Lorenzo Musetti: il coach spiega gli attacchi di panico
L’allenatore del tennista di Carrara, Tartarini: “In questo sport sei obbligato a maturare in fretta”
Il coach di Lorenzo Musetti, Simone Tartarini, in un’intervista al Corriere dello Sport è tornato sull’attacco di panico che ha fortemente penalizzato l’azzurro contro Auger-Aliassime nella semifinale dell’Atp di Firenze.
Un fenomeno difficilmente prevedibile: “Dieci minuti prima di affrontare Auger-Aliassime era sereno, poi dopo due punti aveva una sensazione di vomito e non riusciva a respirare. In passato, specialmente da under 18, è capitato: in queste situazioni non ci sono indizi. Questi attacchi d’ansia erano più frequenti quando Lorenzo giocava i tornei junior, ricordo che successe anche agli US Open under 18. A Firenze tanti hanno parlato di lui dopo l’eliminazione di Berrettini, dato che era l’ultimo azzurro in corsa”.
Dopo le prime due gare giocate in modo eccellente, con il canadese Musetti è crollato: “Contro Felix sulla carta poteva giocare a mente libera e infatti prima del match scherzava e non c’erano indizi. Dopo due punti invece gli mancava l’aria e questa condizione in campo si è amplificata, perché non potendo buttare fuori l’aria è andato in apnea. Queste situazioni difficilmente le controlli o le previeni, ne soffrono anche altri campioni dello sport”.
Un problema che si risolvera con l’esperienza, per Tartarini: “In questo sport sei obbligato a maturare in fretta, quindi con il tempo e le partite è cresciuto molto. Gli alti e bassi emotivi sono sempre meno frequenti e stanno agevolando un rendimento più costante; ma il percorso è lungo”.